I Nihon Kendō Kata (日本剣道形) sono una forma di allenamento eseguita nel Kendō, originariamente nata allo scopo di preservare le tecniche e la storia del Kenjutsu nel corso del tempo.
I Nihon Kendō Kata sono praticati per acquisire abilità come reihō (etichetta), kamae (postura), taido (atteggiamento), respirazione, tachisuji (abilità con la spada), maai (distanza), ki (spirito), ashi-sabaki (movimento dei piedi), zanshin (spirito di costante allerta) e metsuke (sguardo).
Storia
Nel tardo periodo Meiji la Dai Nippon Butokukai, un’organizzazione che rappresenta diverse scuole di arti marziali, decise di stabilire una forma comune che trascendesse le scuole al fine di rendere popolare e di sviluppare l’arte della spada. Per raggiungere questo obiettivo, nel luglio 1906 furono nominati 7 membri di un comitato guidato da Nobori Watanabe.
I membri del comitato furono i seguenti:
Membro del comitato | Titolo | Scuola | Prefettura |
Nobori Watanabe 渡邊昇 1838-1913 | Hanshi (範士) | Shindōmunen-ryū (神道無念流) | Tōkyō |
Unpachirō Shibae 柴江運八郎 1834-1912 | Hanshi (範士) | Shindōmunen-ryū (神道無念流) | Nagasaki |
Kanichirō Mihashi 三橋鑑一郎 1841-1909 | Hanshi (範士) | Musashi-ryū (武蔵流) | Kyōto |
Sekishirō Tokunō 得能関四郎 1842-1908 | Hanshi (範士) | Jikishinkage-ryū (直心影流) | Tōkyō |
Daisaku Sakabe 坂部大作 1836-1908 | Hanshi (範士) | Kyōshin-Meichi-ryū (鏡心明智流) | Aichi |
Shingorō Negishi 根岸信五郎 1844-1913 | Hanshi (範士) | Shindōmunen-ryū (神道無念流) | Tōkyō |
Morie Abe 阿部守衛 1846-1907 | Hanshi (範士) | Jikishinkage-ryū (直心影流) | Okayama |
Nobori Watanabe avanzò una proposta, che fu discussa diverse volte con gli altri membri del comitato. Il 13 agosto dello stesso anno fu presentato un rapporto a Kanetake Oura, presidente del Dai Nippon Butokukai, e grazie alla sua approvazione e a quella del principe Komatsunomiya Akihito, alla fine di dicembre dello stesso anno furono annunciati i “Dai Nippon Butokukai Kenjutsu Kata“.
I kata consistevano di tre forme: Ten (cielo), Chi (terra) e Jin (umanità) rispettivamente: (Superiore, Medio e Inferiore).
Tuttavia, secondo quanto riferito, i membri del comitato ebbero delle riserve su Watanabe, che aveva uno status sociale elevato, e sostennero che la decisione fosse stata presa senza una sufficiente dissertazione. Da questo ne scaturì un’insoddisfazione generale che portò questa forma a non raggiungere molta popolarità.
Nel luglio 1911, il Ministero dell’Istruzione decise di aggiungere il Judō e il Kendō alle materie della scuola secondaria. In un seminario per insegnanti di scuola secondaria tenutosi presso la Scuola Normale Superiore di Tōkyō, il responsabile Jigorō Kanō sottolineò la necessità di una forma più unificata e universale.
La Dai Nippon Butokukai divise così il Paese in 11 regioni: Tōkyō, Kyōto, Kinki (Kansai), Tōkai, Kantō, Tōhoku, Hokuriku, Chūgoku, Shikoku, Kyūshū e Taiwan. Selezionò poi uno o due rappresentanti per ciascuna regione, a seconda del numero di istruttori disponibili, e formò un comitato investigativo composto da 25 membri.
Membri del comitato (in grassetto i capi):
Membro del comitato | Titolo | Scuola | Prefettura |
Negishi Shingorō 根岸 信五郎 1844-1913 | Hanshi (範士) | Shindōmunen-ryū (神道無念流) | Tōkyō |
Shinpei Tsuji 辻 真平 1849-1914 | Hanshi (範士) | Shingyōtō-ryū (心形刀流) | Saga |
Monna Tadashi 門奈正 1855-1929 | Kyōshi (教士) | Hokushin-Ittō-ryū (北辰一刀流) | Sede del Butokukai |
Naitō Takaharu 内藤 高治 1862-1929 | Kyōshi (教士) | Hokushin-Ittō-ryū (北辰一刀流) | Sede del Butokukai |
Takano Sasaburō 高野 佐三郎 1862-1950 | Kyōshi (教士) | Ono-ha-Ittō-ryū (小野派一刀流) | Scuola Normale Superiore di Tōkyō |
Shibae Unpachirō 柴江運 八郎 1834-1912 | Hanshi (範士) | Shinmōmunen-ryū (神道無念流) | Nagasaki |
Shingai Tadaatsu 真貝忠篤 1842-1920 | Hanshi (範士) | Tamiya-ryū (田宮流) | Tōkyō |
Tsutō Wada 和田 傳 | Hanshi (範士) | Hikitakage-ryū (疋田陰流) | Kumamoto |
Minatobe Kuniharu 湊辺 邦治 | Kyōshi (教士) | Yamaguchi-ryū (山口流) | Sede del Butokukai |
Kimura Shikihide 木村 敷秀 1855-1924 | Kyōshi (教士) | Kajima-Shinden-Jikishinkage-ryū (鹿島神傳直心影流) | Scuola secondaria di Tōkyō |
Ota Yaryu 太田 弥龍 | Kyōshi (教士) | Kajima-Shinden-Jikishinkage-ryū (鹿島神傳直心影流) | Kyōto |
Yano Katsujiro 矢野勝治郎 1858-1931 | Kyōshi (教士) | Kajima-Shinden-Jikishinkage-ryū (鹿島神傳直心影流) | Kyōto |
Shibata Eimori 柴田衛守 1849-1925 | Kyōshi (教士) | Shōgen-Kurama-ryū (将監鞍馬流) | Tōkyō |
Nakayama Hakudō 中山博道 1872-1958 | Kyōshi (教士) | Shindōmunen-ryū (神道無念流) | Tōkyō |
Takahashi Kyutaro 高橋赳太郎 1859-1940 | Kyōshi (教士) | Mugai-ryu (無外流) Tsuda-Ichiden-ryū (津田一伝流) | Kinki, Hyōgo |
Tanaka Atsushi 田中厚” | Kyōshi (教士) | Hokushin-Ittō-ryū (北辰一刀流) | Tōkai, Aichi |
Kazuo Ozawa 小澤一郎 | Kyōshi (教士) | Hokushin-Ittō-ryū (北辰一刀流) | Kantō, Ibaraki |
Senzō Hoshino 星野仙蔵 1870-1017 | Kyōshi (教士) | Ono-ha-Ittō-ryū (小野派一刀流) | Kantō, Prefettura di Saitama |
Ozeki Norimasa 小関教政 1871-1936 | Kyōshi (教士) | Ittō-Shōden-Mutō-ryū (一刀正伝無刀流) | Tōhoku, Prefettura di Yamagata |
Nobuo Uemura 上村信夫 1851-1915 | Kyōshi (教士) | Kanshin-ryū (貫心流) | Hokuriku, Prefettura di Niigata |
Hisashi Ninomiya 二宮久 1850-1925 | Kyōshi (教士) | Yagyū-Shinkage-ryū (柳生新陰流) | Prefettura di Yamaguchi |
Zenzaburo Kawasaki 川崎善三郎 1860-1944 | Kyōshi (教士) | Mugai-ryū (無外流) | Shikoku, Prefettura di Kōchi |
Sasaki Masayoshi 佐々木正宜 1857-1922 | Kyōshi (教士) | Suifuryu-Kenjutsu (水府流剣術) | Kyūshū, Prefettura di Kagoshima |
Asano Ichima 浅野一摩 1852-1934 | Kyōshi (教士) | Tsuda-Ichiden-ryū (津田一伝流) | Kyūshū, Prefettura di Fukuoka |
Tomiyama En 富山円 1851-1944 | Kyōshi (教士) | Kajima-Shinden-Jikishinkage-ryū (鹿島神傳直心影流) | Taiwan |
Fu iniziata la creazione di una bozza di kata basata sui Dai Nippon Butokukai Kenjutsu Kata ma risultò estremamente difficile unificare le opinioni di ciascuna scuola e i membri del comitato cercarono di incorporare quanto più possibile i propri kata, portando ad accesi dibattiti. Si dice che uno degli esaminatori capi, Sasaburō Takano, portava nella propria tasca un pugnale affermando che sarebbe stato pronto a morire se la sua opinione non fosse stata accettata.
Dopo circa un anno di discussioni, nell’ottobre del 1912, fu annunciato il Dai Nippon Teikoku Kendō Kata, composto da un totale di 10 forme: 7 per il/la Tachi (spada lunga) e 3 per il/la Kodachi (spada corta). Allo stesso tempo fu affermato quanto segue: “Se in futuro si scopriranno punti che necessiteranno di modifiche e saranno ampiamente accettati dall’opinione pubblica, l’organizzazione indirà nuovamente una commissione d’inchiesta”.
Al crescere della popolarità sorsero differenze nell’interpretazione dei kata, quindi nel 1917 furono aggiunte delle note. Inoltre, nel 1933, furono apportate espansioni e furono aggiunte ulteriori note.
Nel 1952, quando fu fondata la All Japan Kendo Federation, il nome fu cambiato in Nihon Kendō Kata.
Nel 1981, la All Japan Kendo Federation cambiò la formulazione dell’originale Nihon Kendō Kata in chiave moderna e creò il “Manuale dei Nihon Kendō Kata“, che è rimasto il libro di testo ufficiale fino ad oggi.
Considerazioni dei maestri
Naitō Takaharu (内藤高治)
I kata di Kendō, come è noto, sono stati studiati dai fondatori di ciascuna scuola nel corso degli anni, sulla base dell’esperienza pratica e adattandosi ai principi corrispondenti. Non è necessario stabilire nuove forme, poiché tutte sono state adeguatamente adattate alle loro fondamenta. Tuttavia, poiché il Kendō è diventato una materia obbligatoria nelle scuole di livello secondario, è necessario stabilire modalità adeguate per insegnarlo a quel livello. Rendendosi conto di questa esigenza, l’Honbu del Butokukai ha selezionato cinque esaminatori principali in consultazione con gli insegnanti più esperti e ha nominato diciotto commissari da tutto il Paese. La forma proposta dai principali esaminatori è la forma imperiale del Kendō. Tuttavia, una volta stabilita questa forma, quella tradizionale di ciascuna scuola non dovrebbe essere considerata superflua. Questa forma recentemente istituita è semplicemente una forma adatta all’insegnamento a livello secondario.
Mensile Kendo Japan, numero di agosto 1999, p. 123, Ski Journal
Takano Sasaburō (高野 佐三郎)
I Kendō no Kata sono una raccolta degli elementi fondamentali all’interno delle tecniche del Kendō. Attraverso di essi cerchiamo di ottenere una postura precisa, uno sguardo vigile, eliminare i vizi tecnici, correggere la traiettoria della katana, eseguire movimenti agili e leggeri, effettuare attacchi precisi, comprendere la distanza adeguata, elevare lo spirito e allenare la concentrazione. All’inizio, quando si affronta un combattimento equilibrato con il bōgu (equipaggiamento), se la postura e i movimenti sono disordinati, se la distanza non viene misurata correttamente e gli attacchi non sono precisi, si acquisiscono molte cattive abitudini e il progresso viene ritardato. Pertanto, nei tempi antichi, fu stabilito l’ordine secondo cui bisognava padroneggiare i kata prima di partecipare al combattimento. Una volta acquisita la maestria nei movimenti di base è possibile adattare opportunamente i kata ed insegnarli. Quando si eseguono i kata, è necessario assumere un atteggiamento serio dello spirito di combattimento verso un avversario, senza lasciare spazio alla disattenzione nemmeno per un istante, seguendo fedelmente le regole del Kendō e praticando in sicurezza. Ciò che dovrebbe essere valorizzato nei kata non è solo l’esecuzione dei movimenti ma anche lo spirito che viene infuso in essi. Se non sono presenti spirito e concentrazione, per quanto agilmente siano eseguiti, si ridurranno a semplici danze o esercizi fisici.
“Kendō” di Sasaburō Takano
Nakayama Hakudō (中山博道)
Oggi, l’esistenza di ogni scuola è stata completamente ignorata e solo la superiorità e l’inferiorità nell’arte della shinai è diventata il principale oggetto di considerazione, essendo questa la tendenza attuale ma, d’altro canto, non bisogna dimenticare che ci sono persone che si spendono duramente per preservare le ryū affinché non si estinguano. Bisogna, dunque, cercare di considerare i sentimenti di queste persone e cercare di avvicinarsi in qualche modo ad essi. In effetti, ci sono Renshi, Kyōshi e Hanshi che si sono dedicati con impegno nel corso degli anni, quindi è inaccettabile che siano considerati completamente senza forma. Oggigiorno, in un’epoca in cui l’attenzione è posta unicamente sulle gare di shinai, potrebbe essere sbagliato parlare solo di ryū, ma poiché esistono parole come “arti marziali” e “Ken-dō”, non sarebbe ancora più sbagliato non conoscerli? In quest’epoca moderna, la maggior parte delle persone adotta soltanto i kata di Kendō più conosciuti come unici e soli kata; usandoli, tra l’altro, solo come mezzo per sostenere gli esami di ammissione, studiandoli e praticandoli per circa tre giorni, e dopo non se ne preoccupano più. Non c’è niente che si possa fare al riguardo.
Akihiko Domoto, “Nakayama Hirodo Kendo Oral Collection”, Ski Journal
Iwasaburō Takano (高野岩三郎)
Quando la maggior parte dei lettori vede la parola “kata“, probabilmente pensa ai “Nihon Kendō Kata”. Se così fosse, a mio avviso, sarebbe un problema. Il fatto che i “Nihon Kendō Kata” siano considerati come un testo sacro è una delle principali ragioni per cui la visione delle persone riguardante il Kendō risulta farsi sempre più limitata. Ѐ vero che ciò che precede i “Nihon Kendō Kata” è stato un lavoro eccezionale compiuto da grandi maestri dell’epoca, a partire dalla necessità di incorporare il Kendō come regolare materia di studio nelle scuole superiori nel 1911. Il problema, però, è che le persone imparano soltanto quello e pensano sia abbastanza per lo studio complessivo dei kata. Non è mia intenzione sminuire i “Nihon Kendō Kata” ma la mia personale opinione è che non sia comparabile con il fascino profondo delle koryū (scuole antiche). In ogni caso, è certo che i “Nihon Kendō Kata” giochino un ruolo principale come introduzione alle koryū e sono in una posizione intermedia che consente di connettere koryū e Shinai Kendō.
Mensile Kendo Japan, numero di febbraio 1998, p.40
Dimostrazione dei Kendō no Kata eseguiti da Takano Sasaburō e da Nakayama Hakudō
Fonti:
- Wikipedia
- International Kendo Federation